
Può l’AI sostituire un Biker!?
Categoria: News
Da circa una settimana è possibile chattare con “ChatGPT“, una delle più famose AI (intelligenza artificiale) sviluppata da OpenAI, su “WhatsApp” come fosse un amico o un collega. Basta memorizzare sul proprio cellulare il numero 1-800-242-8478, aprire WhatsApp, iniziare a scrivere e “lui” (esso per la verità) ti risponde. E’ in grado di scrivere articoli, effettuare traduzioni, fare brainstorming, ottenere idee di viaggio, generare quiz, conversare su argomenti di cultura generale e dare notizie.

Ho troppa poca esperienza e decisamente una scarsissima competenza in tema AI per esprimere un giudizio su questa cosa. Ogni volta che vedo una evoluzione dei tempi moderni, per un momento, consciamente mi lascio abbracciare dalla paura cinematografica post apocalittica stile “2001 Odissea nello Spazio“. Ma l’unica cosa che so è che non si può fermare il progresso e che senza regole chiare che delimitino il potere di chi lo detiene, le masse sono destinate ad una qualche forma di schiavitù. Quindi tutto bello ma … occhio alla quella lucina rossa parlante di nome Al 9000!

Una domanda che ogni tanto mi attanaglia il pensatoio è come possono sopravvivere ed interagire i dinosauri preistorici come me con queste nuove tecnologie. Sebbene io sia ancora in età e in grado di imparare ad usare una nuova tecnologia, ammetto di essere molto pigro nel farlo, appassionato come sono di ferri vecchi e nostalgico di periodi vintage mai vissuti. Quindi cosa ho fatto, ho salvato il numero di ChatGPT, ho aperto WhatsApp e la prima cosa che ho chiesto è stata: “scrivi una poesia in rima baciata su un motociclista che guida una Harley-Davidson“. In una manciata di secondi il chat bot mi ha risposto così:
Sotto il cielo azzurro, il vento gli accarezza,
la sua Harley ruggisce, la strada è una brezza.
L’acciaio che scintilla, il motore che canta,
ogni curva una sfida, la libertà che millanta.
Con casco in testa, e gli occhi al futuro,
sfida ogni paura, viaggia imperituro.
La strada è la sua casa, il cuore batte forte,
tra mille chilometri e porte che si aprono a morte.
Il rombo di quella Harley è un richiamo lontano,
un suono di libertà, di un sogno che è umano.
Non cerca una meta, non ha un confine da varcare,
è il viaggio che conta e il coraggio di amare.
Ogni passo un’avventura, ogni giro un’emozione,
sulle ruote di acciaio, trova la sua canzone.
Nel vento che lo abbraccia, nel cielo che lo chiama,
è solo un motociclista che accende la sua brama.

E alla fine del messaggio aggiunge: “Spero ti piaccia! Se vuoi modificarla o aggiungere qualcosa, fammi sapere!“. Ah grazie! Scusa se sono io l’umano qui! Per la verità qualche rima era sbagliata e la versione che leggete sopra è stata da me leggermente corretta. Ma al 95% è stata scritta interamente da ChatGPT. Devo ammettere però che mi ha stupito come la poesia, generata in pochissimi secondi, sia riuscita a cogliere, almeno in parte, lo spirito bikers che alberga in noi. Questo chat bot è stato “allenato” elaborando una immensa quantità di testi, libri, articoli, siti web e altre fonti, quindi è chiaro che nella vastità del web ha potuto prendere alcuni concetti da biker ed impacchettarli in rima baciata in un batter d’occhio. E mi sono chiesto: è questa tecnologia che è troppo avanzata o siamo noi bikers un po’ troppo scontati? Io c’ho messo decenni, libri, film, migliaia e migliaia di km, di viaggi e bestemmie, caldo torrido e freddo polare, per capire e fare mia la filosofia bikers. E questa cazzo di lampadina riproduce la mia vita in un secondo!?

Che ne sarà dei moto viaggiatori, del fascino delle loro avventure, dei loro libri, dei loro articoli? Che ne sarà della gavetta su strada, necessaria per capire e per forgiarsi? Basterà aprire una chat, chiedere ad un ammasso di chip e farsi sfornare il prodotto preconfezionato? Forse mi sto solo facendo la domanda sbagliata. D’altronde chi se ne frega se una nuova tecnologia riesce a fare di queste storie un bel riassunto, o riesce a creare una bella foto o un bel video fasullo. L’importante è che noi bikers continuiamo a correre liberi in giro per il mondo, incontrandoci, facendo amicizia, scambiandoci storie e, quando serve, pezzi di ricambio. La differenza la fanno le persone e, per fortuna, sia un vero racconto di viaggio sia una poesia creata da un chat bot non potranno mai essere capiti da chi non ha mai messo il culo sull’asfalto.
Dunque lunga vita ai Veri Bikers e al nostro spirito errante!